IPOTESI MINISTERO PER IL MEZZOGIORNO

IPOTESI MINISTERO PER IL MEZZOGIORNO

Loy: Ben venga l’istituzione di un Ministero che si occupi dei problemi socio-economici del sud

Purchè non si tratti della solita operazione di facciata o di una ennesima “poltrona”

ROMA – Ben venga l’istituzione di un Ministero che si occupi dei tanti problemi socio-economici che affliggono il Sud d’Italia purché, però, non si tratti della solita operazione di facciata o peggio ancora di una ennesima “poltrona”.

Occorre, invece, che si dia sostanza alle politiche rivolte alla crescita e al benessere economico del Mezzogiorno.

Infatti, in questi anni di crisi, tutti gli indicatori socio-economici, diffusi da Istat e Svimez, manifestano segnali allarmanti, da quelli occupazionali a quelli infrastrutturali, alla crescita del PIL, sia assoluto che pro capite.

Dal 2007 al 2013, il Pil nel Mezzogiorno è crollato del 13,6% (6,7% negli ultimi 2 anni), si è allargato il divario tra Centro-Nord e Sud per quanto riguarda il PIL pro capite sceso al 56,6%.

Nei 7 anni di crisi, nel Sud si sono persi oltre 620 mila posti di lavoro (il 62% del totale della perdita di lavoro in Italia), facendo crollare la forza lavoro a 5,8 milioni di persone con una perdita dell’occupazione del 9,6%.

Dal 2008 al 2013, gli investimenti pubblici, in questa parte del Paese, hanno registrato una contrazione maggiore del 5,2% rispetto a quella del Centro-Nord.

Per questo, la UIL sostiene che i problemi del Mezzogiorno devono tornare ad essere affrontati, dall’agenda politica nazionale, come una priorità.

A patto, però, che si metta fine una volta per sempre al “saccheggio” delle risorse, da ultimo i 3,5 miliardi di euro del Piano di Azione e Coesione che la Legge di Stabilità destina alla decontribuzione per le assunzioni nel 2015.

Al Sud serve una riqualificazione della spesa ordinaria e un diverso impiego della spesa pubblica aggiuntiva dei Fondi Europei, in quanto queste, al momento, sono le “uniche e preziose” risorse certe e manovrabili all’interno dei Bilanci pubblici da destinare allo sviluppo e alla crescita.

La grande sfida, quindi, è spendere presto e bene i 13,6 miliardi di euro del periodo 2007-2013 da utilizzare da qui a dicembre e di iniziare a programmare e impegnare le risorse del 2014-2020.

E’ questo che chiediamo ad un Governo di fare se vuole bene al Sud e al Paese.

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