UIMEC, Ranaldi riconfermato alla Presidenza, Battista il suo vice. In Consiglio Nazionale eletta anche la foggiana Fragasso.

UIMEC, Ranaldi riconfermato alla Presidenza, Battista il suo vice. In Consiglio Nazionale eletta anche la foggiana Fragasso.

Castriotta: “Piena soddisfazione per il riconoscimento al territorio, in questi anni con il supporto di tutti i nostri dirigenti abbiamo svolto un lavoro eccezionale”.

Roma, si chiude con la riconferma alla presidenza di Ranaldi, la celebrazione del Congresso Nazionale della UIMEC UIL. Eletti i nuovi Organismi. Il Pugliese Tommaso Battista eletto vice-presidente. In Consiglio Nazionale entra anche il vice-Presidente dell’Organizzazione provinciale di Foggia, la sanferdinandese Fragasso.


Si è chiuso martedì 28 ottobre, presso il Salone delleBodyPart-1Fontane a Roma, il Congresso Nazionale della UIMEC, il Sindacato di Settore che organizza tutti i produttori agricoli della UIL,  alla presenza di circa 200 delegati. Il dibattito si è aperto con la relazione del presidente uscente Alessandro Ranaldi, il quale ha ricordato quanto sia la UIMEC che l’agricoltura italiana siano interconnesse all’Europa. “Noi – prosegue Ranaldi –  rappresentiamo e tuteliamo i produttori agricoli italiani anche, e persino soprattutto, nei meandri delle sovvenzioni agricole comunitarie. Più di qualche volta diventiamo vittime per autolesionismo”. Ranaldi ha ricordato come l’agricoltura italiana, sia inserita nel contesto economico europeo, e come dall’Europa passino le decisioni e le azioni dalle quali dipendono gli interessi agricoli nazionali, comprese quelle da lui rappresentate come presidente. “La politica agricola comune – afferma Ranaldi – in questi anni, ci ha scontentato e ci ha soddisfatto, ma abbiamo cercato sempre di viverla da protagonisti. La PAC è, e resta la prima e più imporatnte politica davvero comune e con questa consapevolezza occorre guardarci davvero dentro”.

fotoDopo aver ringraziato per il lavoro profuso dal presidente della Commissione Agricoltura – Paolo De Castro – in difesa delle colture mediterrane, e dopo aver ricordato come le scadenze formali e gli adempimenti nazionali siano stati tutti pressochè rispettati, Ranaldi mette il dito nella piaga; ricordando alla ricca platea istituzionale nazionale e comunitaria presente, che come spesso accade pecchiamo  nella sostanza, dal momento che le nostre imprese sono ancora in attesa dei decreti attuativi, e restano allo stato ancora orfane di scelte e decisioni tanto solenni, quanto rimaste finora ancora sulla carta.

Dei 52 miliardi di euro che la PAC ci assegna, non possiamo e non dobbiamo sprecare nemmeno un centesimo, nè tanto meno rischiare di restituire degli importi a Bruxelles. L’Italia è una “potenza agricola europea” di tutto rispetto è certamente protagonista dell’ OCM uniche per settori come l’ortofrutta, l’olivicoltura e la produzione vitivinicola; ma resta comunque doveroso chiederci se il nostro Paese sia all’altezza delle sfide future. “Noi riteniamo – afferma Ranaldi  – che l’attuale impianto normativo e gli assetti di mercato dell’agricoltura italiana, non siano affatto adeguati agli indirizzi e agli strumenti della nuova PAC”.

Ranaldi rivolge poi un appello anche a Ezio Castiglione, e ricordando come  in questo momento storico, dove si parla di micro credito, ci si augura che anche un Ente quale l’ISMEA, possa prevedere dei progetti di diversificazione delle linee di accesso al credito, inserendo anche delle opportunità per piccole e medie imprese, che costituiscono tra l’altro l’ossatura e l’anima dell’agricoltura Italiana.

Al centro del dibattito congressuale, le scelte di politica agricola comune; particolare rilievo ha destato il confronto per le scelte fatte da Italia e Spagna in campo agricolo.  Approfondite e  rese note all’esperta platea da due noti e riconosciuti esperti internazionali, quali lo spagnolo Eduardo Eraso Ruiz   e l’italiano Francesco Tropea le differenti strategie dei due Paesi membro. Il dibattito è proseguito alla presenza di Raffaele Borriello e Leana Pignedoli sulle prospettive ed il ruolo dei produttori agricoli anche in vista di EXPO 2015.

Dopo i ringraziamenti a tutta la dirigenza e ai delegati accorsi, per i risultati straordinari che la UIMEC ha raggiunto in questi anni di vera e propria ricostruzione, anche grazie alla coriacea tempra nonchè alla caparbietà di un segretario come Stefano Mantegazza (UILA-UIL),  e dopo aver unanimemente condiviso dati e obiettivi strategici, la giornata è proseguita con la riconferma  alla Presidenza di Alessandro RanaldiBattistaAll’Ufficio di presidenza è stato eletto Il pugliese Tommaso Battista, neo presidente regionale del Copagri Puglia. Si segnala l’elezione in Consiglio Nazionale della sanferdinandese Dora Fragasso, vice presidente della UIMEC provinciale di Foggia.

Immagine-146Fragasso ha affermato quanto sia importante attuare politiche che valorizzino la qualità oltre che l’efficienza del “modo di fare agricoltura” in Italia. “I controlli – prosegue Fragasso –  pur ricoprendo un ruolo importante, non possano prevaricare la produzione, le imprese non devono essere messe nell’assurda condizione di pensare più a come superare un qualche controllo, che non a cosa più le convenga produrre”. Sulle misure da attuare per aiutare i nostri giovani ad impegnarsi e ad investire in agricoltura, Fragasso chiarisce come sia indispensabile: “l’attuazione di misure importanti quali mutui a tasso zero e detrazioni per affitto di terreni. Forme quindi anche di accesso a finanziamenti agevolati che non possono non vedere coinvolto in prima linea, anche un Istituto quale l’ISMEA la cui missione è proprio favorire l’accesso al finanziamento agevolato, ai giovani imprenditori. Accesso che pensiamo non debba più essere rivolto solo alle grandi aziende”.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Segretario generale Territoriale di Foggia (UILA) Antonio Castriotta, per il grande riconoscimento al lavoro svolto nei  territori in questi anni.  “L’elezione in Consiglio Nazionale di ben tre elementi – dichiara –  costituisce motivo di grande orgoglio e soddisfazione; è diretta conseguenza che il lavoro fatto negli anni con e per i produttori Agricoli è alla lunga gratificato da attestati come questo”.

 

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