Emergenza lavoro: Convocato tavolo di crisi a San Ferdinando di Puglia.

Emergenza lavoro: Convocato tavolo di crisi a San Ferdinando di Puglia.

Capacchione: “Noi solidali, il Lavoro è Democrazia”

San Ferdinando di Puglia, al via il tavolo di confronto convocato dall’Assessorato alle Politiche del Lavoro.

Si è tenuto ieri presso il Museo Civico di San Ferdinando di Puglia, l’incontro voluto dai responsabili delle OO.SS. provinciali avente ad oggetto la ricerca di soluzioni al problema del fenomeno della illegalità e del lavoro nero, che riguarda tutto il comparto agroalimentare locale. Questa piaga sociale già presente da anni nei nostri territori, dopo gli eventi calamitosi dello scorso 6 maggio, stà assumendo connotati sempre più pericolosi, con il pericolo di sfociare in una stagione di azioni e reazioni di stampo violento. Dalle notizie raccolte e apprese ieri, nell’incontro tra le OO.SS. e il responsabile politico della sicurezza della città, Giacomo Demichele,  è emerso che si stanno innescando fenomeni di contrasto, con il rischio concreto che sfocino in vere e proprie rappresaglie tra i lavoratori comunitari presenti sul territorio e un gruppo di lavoratori locali riunitisi in modo autonomo.

La posizione della UIL, rappresentata dal Segretario Generale Comunale Francesco Capacchione, all’incontro tenutosi ieri è stata molto chiara. Il Segretario nel ribadire la piena solidarietà nei confronti di tutti quei lavoratori, comunitari e non, che in questo momento di grave recessione e stagnazione, vedono compromesso il loro posto di lavoro ha  dichiarato che verranno assunte  qualsiasi tipi di iniziative a favore ed in difesa dei diritti al lavoro delle centinaia di lavoratori che non vedono attuati i diritti comunitari e le norme che regolano la loro condizione giuridica nella nostra città, condannando qualsiasi tipo di azione non concordata e violenta.

Nel ricordare che le norme che regolano la condizione giuridica dei cittadini comunitari in Italia sono contenute nello statuto dei cittadini dell’Unione europea che trovano  la loro fonte immediata nel diritto comunitario. E che pertanto le norme italiane che disciplinano la condizione dei cittadini comunitari in Italia devono conformarsi a quanto disposto dalle fonti del diritto comunitario.

Visto che le Aziende che operano nel comparto agroalimentare, difficilmente sarebbero in grado, con l’offerta di manodopera specializzata autoctona, di poter ottemperare al fabbisogno del monte ore necessario al ciclo produttivo.

Visto i tanti lavoratori comunitari legalmente contrattualizzati e remunerati, che in questi anni, hanno lavorato e contribuito a creare reddito per il comparto e per l’indotto “allargato” della comunità sanferdinandese.

Il Segretario Francesco Capacchione ha auspicato che si possa lavorare e possano trovare delle soluzioni largamente condivise, tra le OO.SS. intervenute e le Rappresentanze Datoriali, al fine di instaurare un clima disteso e maggiomente solidale, fedele agli accordi confederali e in completo accordo con le iniziative del 22 giugno p.v. Capacchione ha ribadito ancora una volta il concetto che il LAVORO è DEMOCRAZIA.

 

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